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ANGELO VALENTI
tratto da Comune di Agira

Visse le epoche più importanti della storia italiana: il regno democratico-liberale, il ventennio fascista, la liberazione e la prima repubblica.
Intraprende una brillante carriera di giurista, ma dovrà interromperla nel 1915 per partecipare, come volontario, alla prima guerra mondiale fino alla firma dell'armistizio. Come sottotenente di artiglieria, viene ferito in attacco a Col Posina, meritando la Croce di Guerra. Nel 1919 costituisce a Catania la sezione dell'Associazione Nazionale dei Combattenti e Reduci che presiederà fino al 1920, quando si trasferisce a Milano per riprendere la sua attività professionale, riscuotendo un notevole successo. Durante il ventennio fascista partecipa attivamente alla resistenza e diviene membro del Comitato di Liberazione Nazionale, collaborando alla formulazione del regolamento per le Assisi del Popolo. Alla fine degli anni '50 intensifica i rapporti con la terra d'origine ed avvia una efficacissima opera di sostegno a favore dell'intera cittadinanza agirina. Nel 1957 contribuisce alla istituzione delle borse di studio "Diodoro Siculo" allo scopo di aiutare tanti giovani agirini impossibilitati a far fronte alle spese scolastiche con le sole modeste risorse familiari. Nel 1961 riceve dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano la medaglia d'oro. Nel 1962, il Presidente della Repubblica On. Segni, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, gli conferisce il diploma di prima classe e medaglia d'oro quale benemerito della scuola e della cultura. Nel 1967, su invito dell'Amministrazione comunale agirina, inaugura il campo sportivo, che prenderà il suo nome e alla cui realizzazione ha tanto contribuito. Successivamente Agira gli tributerà altri onori, come la consegna di una medaglia d'oro e una targa d'oro raffigurante la veduta prospettica di Agira. Nel 1970, costituisce a Milano la Fondazione A.& A. Valenti, devolvendo in favore di essa una considerevole parte del suo patrimonio con lo scopo di promuovere la formazione professionale dei giovani della comunità agirina e milanese. Accusato di ricavare profitto dall'opera di beneficenza, aliena buona parte dei suoi beni verso altre opere, come l'Istituto per le Ricerche scientifiche "Mario Negri" di Milano. Muore nella notte del 24 Luglio 1974, all'età di 85 anni, amareggiato e lontano da Agira, città che aveva tanto amato e beneficato.                                                                                                                                                                                                                  
 
 
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